Probabilmente sono diventata una ottimista per la necessità di non soccombere alla lunghissima sequela di reclami, lamentele, sensi di frustrazione che, come a tutti, quotidianamente mi cadono addosso. Spulciando qua e là nella Rete, a proposito di pro e contro riferiti alla ormai famosissima LIM, ho ritrovato un bel commento del prof. Daniele Barca, docente di lettere (!!!) esperto di LIM.
Vi allego il link, ma mi piace l'idea di trascrivere nel mio post le sue riflessioni finali dopo un lungo excursus sulle alterne vicende delle tecnologie nella scuola italiana:
A mo’ di postscriptum: la tecnologia nella scuola non è stata solo questa: il panorama proposto è stato quello delle iniziative ufficiali e “di massa”. In contemporanea va ricordato che, per esempio, gli ingenti finanziamenti europei alle regioni del PON permettono programmi continui di formazione e dotazione tecnologica nelle scuole di tutti i tipi; che molte scuole (come per esempio quelle che si sono dotate di una lavagna interattiva in ogni aula) fanno da sé, grazie ai genitori, agli enti locali o alle fondazioni bancarie; che le grandi aziende informatiche adottano scuole fornendo dotazioni e consulenza; che vi sono istituzioni (come l’Osservatorio delle Tecnologie Didattiche del CNR di Genova) che da anni lavorano sul software di qualità mettendolo a disposizione on line (open, per la disabilità, ecc); che vi sono realtà sparse sul territorio che sperimentano gli OLPC di Negroponte o il touch screen realizzato con il telecomando della WII; che in molte scuole si adottano da anni ambienti on line per la didattica, per lo più moodle; che singoli docenti o in gruppo mettono a disposizione gratuitamente in rete o nei blog personali (quanto scrivono gli insegnanti!) software realizzati da loro e rispondenti a specifici problemi didattici di ogni materia; che vi sono corsi di laurea, master e società specializzate (come Edulife) che sviluppano formazione per studenti e docenti sull’innovazione tecnologica a scuola; insomma che c’è tutto un mondo che crede nell’educare divertendosi e rendendolo attraente.
http://www.wired.it/magazine/archivio/2009/08/storie/extrascuola.aspx?page=all