Auguri per il nuovo anno scolastico

Se una persona sogna da sola, è solo un sogno. Se molte persone sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà.
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lunedì 21 dicembre 2009

La dislessia

Nei giorni 4 / 9 e 10 dicembre, ho partecipato con Adriana Perri,ad un corso di formazione sulla dislessia promosso dall’AID, Associazione Italiana Dislessia, che opera per tutelare le persone con DSA cooperando con le istituzioni e con i servizi che si occupano dello sviluppo e dell'educazione dei bambini e dei ragazzi.
Cos'è la dislessia? Come si manifesta a scuola?
La Dislessia Evolutiva è un disturbo (non una malattia) che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico.Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benchè si calcoli che riguardi almeno 1.500.000 persone.La dislessia non è causata da deficit cognitivi (intelligenza), né da problemi ambientali o psicologici, né da deficit sensoriali (vista - udito) o neurologici.La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura e/o nel calcolo. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, di natura neurobiologica, su base prevalentemente genetica.Il ragazzo dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le proprie capacità e le sue energie, poichè non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali come nella memoria di lavoro che permette la conservazione temporanea di informazioni utili a eseguire un certo compito. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e, di solito, vivaci e creativi. Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 - 12) o la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d, a/e), a volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni) può avere difficoltà nell'esposizione orale dicontenuti complessi: in particolare nelle interrogazioni la necessità di controllolinguistico è maggiore e l'emozione pure, quindi la difficoltà emergein modo più evidente rispetto al linguaggio quotidiano. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nel calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l'avere problemi psicologici, ma questo è solo una conseguenza, non la causa della dislessia.Anche dopo le elementari persistono lentezza ed errori nella lettura, che spesso ostacolano la comprensione del significato del testo scritto. I compiti scritti richiedono un forte dispendio di tempo. Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente, a prendere appunti. Per questi insuccessi talvolta perde la fiducia in se stesso e può avere alterazioni secondarie del comportamento.
Quali sono i DSA? ( Disturbi specifici dell’apprendimento)
I DSA sono: dislessia (difficoltà di lettura), disgrafia (disturbo nell'esecuzione del tratto grafico), disortografia (disturbo della competenza ortografica, cioè difficoltà nel trasformare il linguaggio parlato nel linguaggio scritto) discalculia (difficoltà del calcolo e dell'elaborazione numerica)
La scuola diventa per questi ragazzi il teatro di tutti i drammi e le sofferenze generate dal disturbo.
Cosa sono gli strumenti compensativi e dispensativi?Le misure compensative sono strategie o strumenti, informatici e non, che hanno lo scopo di compensare il disturbo supportando i ragazzi in quelli che sono i loro punti di debolezza dovuti ai DSA. Sono strumenti compensativi ad esempio il pc, la sintesi vocale, la calcolatrice, la tabella delle formule, la tavola pitagorica, l'utilizzo di mappe concettuali o mentali e cartine durante le interrogazioni, il dizionario digitale, una diversa presentazione delle modalità di verifica, ecc. Sono invece misure dispensative: gli esercizi più corti, evitare la lettura a voce alta, ridurre i compiti a casa, evitare l'apprendimento mnemonico, ridicolizzarlo, correggere tutti gli errori nei testi scritti,dare liste di parole da imparare, farlo copiare dalla lavagna, farlo ricopiare il lavoro già svolto, perché scorretto o disordinato, paragonarlo ad altri. La loro applicazione è prevista dalle note ministeriali in tema di DSA. L'utilizzo di tali strumenti in classe e a casa non elimina il disturbo, ma agevola l'apprendimento e richiede da parte degli insegnanti la conoscenza del disturbo e delle sue manifestazioni. Un modello ragionato di possibili strumenti compensativi e dispensativi è pubblicato nelle ultime due pagine della circolare 13925 del 4-9-2007 dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna ( vedi sito www.dislessia.it sezione NORMATIVA). Con un buon metodo e gli strumenti adatti il DSA si può compensare, ma non eliminare il problema, per questo è importantissima la diagnosi precoce tra la prima e seconda classe della scuola primaria

mercoledì 16 dicembre 2009

lista libri 2009

Da ( “ La tredicesima storia” ) di Diane Setterfield.
“Comincerò dall’inizio. Anche se l’inizio non è mai dove si pensa “ La mia storia non è soltanto mia”; è la storia dei miei libri dell’ultimo anno cominciata verso Natale.
“Sono una lettrice da sempre; ho letto in ogni fase della mia vita e non c’è mai stato un periodo in cui la lettura non sia stata per me la gioia più grande. Eppure non posso fingere che le letture fatte da adulta equivalgano, quanto a impatto sull’anima, a quelle di quand’ero piccola. Credo tuttora nelle storie. Tuttora perdo la cognizione di me stessa quando sono nel pieno di un buon libro.” – Per tutte queste ragioni: compro libri.
Soprattutto per le vacanze natalizie provvedo a rifornirmene, perché, per me è un vero piacere trascorrere i pomeriggi seduta in poltrona davanti al caminetto acceso e immergermi in qualche storia infinita, e se fuori piove, l’atmosfera è completa. Così per il Natale 2008 avevo acquistato il libro di Niccolò Ammanniti “ Come Dio comanda”, purtroppo questa storia di balordi non riesce ad interessarmi, allora ne comincio un altro “ Non avevo capito niente” di Diego De Silva. In questo, trovo un avvocato sfigato e abbandonato dalla moglie. Peggio che andar di notte! Passa un po’ di tempo e compro un altro libro ( su indicazione di mio fratello che ama gli scrittori ebrei soprattutto P. Roth, che poi fa sorbire anche a me)” Il lamento del prepuzio” Di Shalom Auslander, un outsider ( scrittori liberi, lett. Cani sciolti) Questi, narra praticamente, la sua crescita umana e religiosa a New York nelle scuole ebraiche e nella stessa famiglia dove gli viene inculcata l’idea di un dio vendicatore pronto a punirlo per ogni sua mancanza. Lotta e ricerca di un Dio personale dove lo scontro è perennemente aperto. A metà lettura, rinuncio.
Il 22 aprile, visto che Rita Levi Montalcini compiva 100 anni e aveva anche scritto un libro per finanziare le sue ricerche, per solidarietà femminile: lo compro. “ Le tue antenate”, storie molto semplici di donne che hanno amato la scienza e la cultura raggiungendo anche grandi risultati senza ricevere premi, anzi a volte hanno pagato anche con la vita il desiderio di conoscere e di imparare.
A maggio ricevo come regalo “ La verità del ghiaccio” di Dan Brown, lo stesso che ha scritto “ Il codice da Vinci”. Un bel thriller che alla fine si tinge fortunatamente di rosa. Anche la dedica che mi ha fatto il donatore merita di essere ricordata “…..se la stima e l’affetto si potessero dimostrare con le parole non basterebbe tutto l’inchiostro che circola nel mondo”. A luglio ci ha lasciato per sempre.
Per quelle lunghe e calde giornate estive, tipo quelle descritte dalla Mazzantini in “ Non ti muovere”, provvedo a comprare un altro libro, consigliatomi perché è una storia allegra, il titolo stesso ne è la riprova “ La banda dei brocchi” di Jonathan Coe. Forse a causa della caligine, onestamente, lo ammetto, non sono riuscita ad inserirmi nelle vicende e nelle lotte di queste famiglie degli anni sessanta, in Inghilterra, anzi, man mano che andavo avanti nella lettura mi sentivo anch’io sempre più brocca.
Rinuncio ai libri, a settembre si ritorna al lavoro, e comincio a scrivere e a sognare mentalmente la mia bella storia, una classe prima, 17/18 alunni, tante attività da svolgere, teatro, fantasia al galoppo e a briglie sciolte. Un bel giorno mi sveglio e mi accorgo di aver fatto un “ Doppio sogno”, non come quello di Arthur Schnitzler naturalmente, qualcuno avrà anche visto il film con Nicole Kidman, ma sempre doppio: due classi unite e 34 allievi. Veramente la banda dei brocchi! Altro dirvi non vo’.
E siamo di nuovo a Natale. In questi giorni uscirò per fare compere e scegliere nuovi libri, farò in modo però di essere più attenta ed oculata dell’anno scorso, così…
“ seduto accanto al fuoco, rifletto
al mondo che verrà,
quando l’inverno un giorno giungerà
ma della primavera io non vedrò l’aspetto
Vi sono infatti tante e tante cose
Che io purtroppo ancora non conosco.
Seduto accanto al fuoco rifletto
Ai popoli vissuti tanto tempo fa
Ed a coloro che vedranno un mondo
Che a me per sempre ignoto resterà.”
da“ Il Signore degli anelli” J.R.R. Tolkien
Se qualcuno ha il “coraggio” di leggere i libri sopra descritti, non vada alla libreria Tavella, ma si rivolga direttamente a me che sarò ben lieta di accontentarlo.
Buon Natale!

post pubblicato da Annamaria (per motivi tecnici appare Maria Lucia)

martedì 8 dicembre 2009

"Quando la grammatica è un'opinione"...




Ormai è un tema diffuso e molto dibattuto: i giovani italiani non conoscono più la lingua italiana. Lo denunciano soprattutto i docenti e i presidi di facoltà delle università italiane che, dopo aver constatato lo "scempio" di alcuni test di ingresso, corrono ai ripari attivando corsi di recupero, ai quali, tra l'altro, si iscrivono il 35% di studenti, probabilmente consapevoli delle proprie lacune.
Leggo su Repubblica di oggi l'opinione di Tullio De Mauro, secondo il quale "il buonismo degli insegnanti ha fatto grossi danni", mentre per altri la colpa sta nell'uso esclusivo di cellulari e computer come unici strumenti di comunicazione, oltre al prevalere delle immagine che porta a una disattenzione verso i testi. Ma ciò che più mi ha colpito è l'affermazione che una delle cause della perdita degli strumenti minimi per interpretare e scrivere un testo, anche semplice, è l'abbandono della grammatica e della fatica della sintassi che, secondo il giornalista di Repubblica, non si studia più, nemmeno alle medie.
Sinceramente l'affermazione un po' mi rincuora, in quanto, nonostante la mia giovane età ;)...recentemente mi sento un po'... diciamo "antica", quando obbligo i miei ragazzi a lunghe riflessioni fatte di studio, di lettura, di esercizi sul libro di grammatica. Da sempre mi sono sforzata di rendere le regole più "leggere" e sopportabili, utilizzando ciclostili, lucidi e fotocopie, a cui sono seguiti cd rom e materiale digitale vario, per non parlare delle potenzialità che oggi internet e tutto l'apprendimento on line offrono, magicamente sfruttabile dalla LIM...
ma il vecchio testo di grammatica ha rappresentato sempre un elemento fondamentale per la scoperta e l'apprendimento della lingua italiana.
Mi sento dunque meglio dopo la lettura dell'articolo, soprattutto perché condivido pienamente l'idea che a scuola non tutto deve nè può essere facile...ma sono sicura che ciò non mi impedirà dal ricercare ed intraprendere percorsi nuovi e un po' più entusiasmanti...partendo proprio dalla vecchia, cara grammatica.
Voi che ne pensate?
ecco un po' di materiale (tra l'altro utile anche per stranieri) per "vivacizzare" la lezione di grammatica