Auguri per il nuovo anno scolastico

Se una persona sogna da sola, è solo un sogno. Se molte persone sognano insieme, è l'inizio di una nuova realtà.
Powered By Blogger

lunedì 30 novembre 2009

riforma Brunetta



noto come "Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione", ha come oggetto l'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni e come obiettivo un cambio di cultura e mentalità, in quanto viene introdotto un sistema di valutazione delle strutture e dei dipendenti per assicurare elevati standard qualitativi ed economici del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e della performance organizzativa e individuale.

Potete trovare note di commento sulla struttura e i contenuti del decreto


Utile anche visitare il sito

giovedì 26 novembre 2009

Dalla teoria...alla pratica




Ritroviamo il termine "personalizzazione" in ogni recente testo che tratti di questioni pedagogiche, a ricordarci che i servizi sociali e gli interventi educativi devono essere centrati sul soggetto che va coinvolto attivamente in ogni azione creata per lui.
Dall'attenta analisi di alcune situazioni scolastiche quotidiane possiamo sicuramente sperimentare che ogni alunno è una risorsa, "un soggetto - persona di cui occorre attivare/mobilitare la capacità e non un oggetto - utente - cliente da prendere in cura e assistere" (Presentazione a "Personalizzare l'insegnamento" a cura di Chiosso).
In teoria è tutto chiaro, ma per l'attuazione pratica mi pongo molte domande: la mia azione a scuola soddisfa i bisogni del singolo? Sono in grado di attivarmi affinché ogni allievo riceva ciò di cui ha effettiva necessità? Valorizzo le potenzialità e risorse di ciascuno?
Sono dubbi solo miei o...



Vi segnalo qualche approfondimento sulla tematica

giovedì 19 novembre 2009

EVITARE IL PREGIUDIZIO
Considerando le difficoltà che si devono affrontare, con gli alunni stranieri si è in genere più indulgenti. Si tratta di un atteggiamento condivisibile, dato che sarebbe un assurdo pedagogico richiedere prestazioni analoghe ai madrelingua italiani. Bisogna fare attenzione però a che esso non si trasformi in un pregiudizio didattico per il quale la condizione di inferiorità comunicativa non è modificabile. Bisogna al contrario puntare a fornire nel più breve tempo possibile tutti gli strumenti linguistici perché l’alunno raggiunga gli obiettivi formativi che lo rendono autonomo sia a scuola sia nella società. Forse per alcuni sarà un obiettivo difficilmente raggiungibile, ma la scuola ha il dovere di perseguirlo con tutti i mezzi a disposizione.

mercoledì 18 novembre 2009

L'effetto sperato


Dopo alcuni giorni di assenza forzata, leggendo la posta arretrata, trovo qualcosa di veramente interessante, che mi ha dato la carica, l'entusiasmo che la febbre e varie altre vicende personali mi avevano un po' fiaccato.


Si tratta del bellissimo blog creato da Domenico con i suoi ragazzi, una sorta di ipertesto multimediale che, prendendo le mosse dal libro di narrativa in uso, cerca di "far conciliare" tutti i contenuti che esso contiene, attraverso un approccio nuovo ed entusiasmante, quello del blog!


Evviva, le sollecitazioni che stiamo raccogliendo da varie parti stanno dando il loro frutto e il famoso digital divide di cui parlavamo si sta lentamente assottigliando anche nella scuola secondaria di 1° di Nocera, grazie ad un uso creativo e personale di tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, a partire dal libro di narrativa fino ... non mettiamo limiti alla fantasia.


L'esperienza del blog di classe è ben raccontata dal bellissimo testo del mio professore di editing multimediale che vi allego e che si intitola "Coltivare le connessioni"
http://malubo.fileave.com/







giovedì 12 novembre 2009

Digital Divide


Ieri sera, durante l'incontro di formazione promosso da Innovascuola, ad un certo punto, parlando di scuola e tecnologie, di approcci più o meno "entusiastici o apocalittici" (per dirla con le parole di Eco), si è sfiorato il tema del Digital Divide, cioè del "divario esistente tra coloro che hanno accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e coloro che non lo hanno" (Maria Ranieri).

La frattura digitale è evidente nel mondo della scuola, sia tra generazioni differenti, sia tra classi sociali differenti. Il fatto è che ad originare questa frattura è sì la mancanza di accesso alle tecnologie digitali, ma anche l'atteggiamento culturale verso le tecnologie e ciò porta ad essere esclusi dalla fruizione di esperienze culturali e relazionali, da attività formative e di ricerca, dalla possibilità di condividere la conoscenza...soprattutto i docenti! Si tratta di riflettere sul fatto che la questione dell'accesso "non riguarda più, semplicemente, l'accesso ai mezzi, ma l'accesso - attraverso i mezzi - alla cultura" (Rifkin)
Ora la distinzione sta tra chi è connesso e chi non lo è, tra chi è dentro e chi è fuori...un po' come si sta verificando nel nostro blog, che, secondo me si deve allargare sempre più, facendo partecipare sempre più colleghi alle relazioni e connessioni che viva via si vengono intrecciando nella nostra società.

martedì 10 novembre 2009

Life long learning

Domani ricomincerà il corso di formazione "Territori digitali" di Innovascuola. Spero che il nostro blog diventi il luogo per confrontarsi, per esprimere bisogni e aspettative, per condividere anche le "buone pratiche" che emergono dal nostro corso...affinché la nostra diventi veramente uan comunità di pratica!

Intanto, con un pizzico di presunzione, esprimo la mia soddisfazione nel condividere con sempre più colleghi l'esperienza di innovazione didattica che si sta vivendo nel nostro istituto: le LIM (ormai ben nove!) sono finalmente entrate nelle classi e gran parte di noi le utilizza nella didattica quotidiana, magari per ora solo come grande schermo di proiezione su cui sbizzarrirsi con tecniche e colori accattivanti in lezioni per lo più ancora trasmissive, ma tutti certamente proiettati verso un uso più creativo che ci permetta di integrare tutti i mezzi e linguaggi che oggi abbiamo a disposizione. Il fatto di entrare in classe, accendere e calibrare, attendere che la lavagna si illumini per potervi scrivere o proiettare è il primo passo perché essa diventi un "oggetto trasparente", abituale come lo sono stati per tanto tempo il gesso e la tavola di ardesia. Credo che sia solo questione di tempo e la LIM diverrà, come dice Daniele barca, "un punto d’incontro, (...) una via comoda per incontrare la cultura digitale giovanile, sia perché in classe permette allo studente di riconoscere simboli, modalità ed “estetica” del mondo che quotidianamente lo circonda; sia perché il docente, dal punto di vista del linguaggio multimediale, può scendere sullo stesso terreno dello studente, facilitando il superamento di quella separazione generazionale che prende il nome di digital disconnect".

Aspetto vostri commenti sul video che, provocatoriamente, allego

Risorse per la LIM


Segnalo di seguito qualche sito utile per approfondire la conoscenza e l’utilizzo della LIM.

http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/lim/lim.html
Canale tematico del MIUR interamente dedicato alla LIM. Ideale per l’autoformazione dei docenti.

http://scuoladigitale.cefriel.it/LIM-e-Didattica
Sezione dell’Ufficio Scolastico Lombardia con esperienze e materiali scaricabili per LIM

http://www.indire.it/scuola-digitale/lavagna/
Sito Indire con video, articoli e casi di studio che documentano esperienze didattiche con la LIM

http://www.racine.ra.it/icbagnacavallo/Progetto_LIM_Lavagna_Interattiva_Multimediale.html
Sito Istituto Comprensivo Bagnocavallo (Ravenna) con link di esempi di attività didattiche

http://www.interwritelearning.com/support/wstutorials.html#vids
dal sito ufficiale Interwrite i video-tutorials online per conoscere e utilizzare le nostre LIM

http://www.interwritelearning.com/support/videotutorials.html
dallo stesso sito Interwrite altri materiali formativi per conoscere e utilizzare meglio le nostre LIM

domenica 8 novembre 2009

Giorno della Libertà


Domani, 9 novembre, in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino, si festeggerà il Giorno della Libertà, istituito dal Parlamento italiano con la legge n. 61 del 15 aprile 2005.

In occasione del Giorno della Libertà vengono proposte nelle scuole occasioni per illustrare il valore della libertà e della democrazia, che evidenzino obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti.

Io ho pensato, in occasione del ventennale della demolizione del muro di Berlino, di sintetizzare la storia del muro e proporla ai ragazzi, perché non si dimentichi, perché l'insegnamento della Storia abbia un senso, perché anche i nostri ragazzi conoscano gli ideali per cui qualcuno ha lottato.

Trovate il mio materiale nel pdf "muro di Berlino"

Utile anche la visione del filmato

Alcuni appunti per la didattica della Shoah



1 - Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.
2 - Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 - Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 - Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 - Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose.
6 - Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi.
Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi.
7 - Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi".
8 - Ricordarsi che tutti i cattolici nel nostro paese, bambini e adulti, ricevono una prima informazione (già molto distorta) sugli ebrei come popolo antico, attraverso le vicende della vita e soprattutto della morte di Gesù: questa è stata (per secoli) la base di quell’antigiudaismo cristiano bimillenario, magistralmente ricostruito e condannato da Jules Isaac e da noi narrato assai bene da Cesare Mannucci (libro molto utile per qualsiasi insegnante italiano).
9 - Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o "rabbino", così come è usato negli stadi italiani).
10 - Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama "della memoria": come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
11 - Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su "La menzogna della razza". Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : "razza umana". Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
12 - E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini - dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.

Professoressa Clotilde Pontecorvo, Università "La Sapienza"
Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione



Altro materiale utile sulla didattica della Shoah è reperibile sul sito www.ucei.it, dove è possibile anche scaricare il Bando di concorso "I giovani ricordano la Shoah", Anno Scolastico 2009/2010.

In biblioteca abbiamo anche il libro-testimonianza di Elisa Springer.

Nell'educazione un tesoro


Leggendo il bellissimo articolo di Silvia Dell'Acqua pubblicato sul sito dell'Indire,
Dalla Confererenza OCSE le linee guida per l'apprendimento collaborativo, grazie alle TIC, come valorizzazione dei molteplici talenti personali




ho ripensato ad una vecchia (di qualche mese fa) e piacevole lettura:

Nell'educazione un tesoro, di Jacques Delors, presidente della Commissione Europea dal 1985 al 1995, in cui si riflette sul ruolo fondamentale dell'educazione nello sviluppo personale e sociale.

Il compito prioritario è quello di fornire a ciascun essere umano i mezzi per trarre pieno vantaggio da ogni opportunità...ci sarebbe tanto da riflettere i merito a questa affermazione.

Che ne pensate?

sabato 7 novembre 2009

A PROPOSITO DI...MEMORIA
"Viviamo in un presente senza memoria,dove i giovani chiudono i loro orizzonti all'oggi......La memoria del passato permette loro di avere coscienza di ciò che siamo stati e di guardare con occhi diversi alla realtà per potere progettare il futuro in modo cosciente e responsabile.Ciò presuppone naturalmente la consapevolezza del valore della memoria,cioè per una civiltà la coscienza del valore di tramandare il proprio passato e ,in ultima analisi,della testimonianza.Il riferimento non è ad una memoria come luogo passivo del ricordo,ma come luogo attivo dell'impegno a non dimenticare,a vigilare sulla tutela della dignità e dei diritti che devono essere garantiti ad ogni essere umano in ogni posto del mondo.La SHOAH dovrebbe essere studiata perchè ha messo in discussione i fondaemnti della civiltà;essa aiuta gli alunni a riflettere sugli usi e abusi del potere,sui mali e le responsabilità degli individui."(cfr.COME INSEGNARE L'OLOCAUSTO A SCUOLA).
L'incontro con un testimone è un incontro privilegiato ma solo se adeguatamente preparato da un lavoro più completo e anche dalla possibiltà di interazione alunni - testimone.

Risorse in rete

Condivido anche io l'utilità di un blog dove scambiare opinioni, esperienze e soprattutto mettere a disposizione risorse disponibili in rete ed utili per l'insegnamento. Segnalo intanto un sito Rai-Ministero Istruzione ricco di materiali audiovisivi per tutte le discipline:
http://www.medita.rai.it/progetto.aspx

pensando alla giornata della memoria...

Raccolgo volentieri la "provocazione" di Tina che già pensa alla giornata della memoria, da vivere come momento di riflessione e si chiede
- come insegnare la Shoah e la deportazione politica;
- come parlare dello sterminio sistematico di milioni di uomini, di donne, di bambini;
- come trasmettere l'insegnamento di questa immane tragedia a ragazzi bombardati ogni giorno da notizie di guerre, di ingiustizie, di orrendi attentati?
Tina ci suggerisce un sito
http://www.deportati.it/per_docenti/default.html

venerdì 6 novembre 2009

benessere...anche per i "non umani"


Mi è appena giunta la notizia che ben 15 (quindici) cuccioli sono stati abbandonati al canile. Hano bisogno di essere adottati, perché rischiano di non farcela. Il veterinario mi ha detto che sono meticci di taglia medio - piccola...Io sono già piuttosto piena (ne ho tre in giardino -una è quella della foto-, ne curo 2 fuori dalgiardino e altri 2 in campagna...)

Non credete che anche i "non umani" necessitino di un po' di benessere?

Informatemi se c'è qualcuno disposto a prendersi cura di un cucciolo...sarebbe davvero una bella notizia. Grazie!

Software didattico per stranieri

Dopo una rapida ricerca in Rete vi segnalo questo software didattico (attività ed esercizi da svolgere on line) per alunni stranieri
http://www.iprase.tn.it/old/ABC/Abcmenu.html
con giochi interattivi utilissimi sin dai primi giorni di inserimento
http://webs.racocatala.cat/llengua/it/index.html
attività relative al lessico e alla grammatica.

giovedì 5 novembre 2009

Benessere a scuola...per tutti

Oggi, dopo aver ascoltato qualche collega che esponeva le sue difficoltà (davvero comprensibili) nell'inserimento degli alunni extracomunitari nella nostra scuola, ho un po' riflettuto, come si suol dire, rovesciando la frittata. Mi chiedo come potrei sentirmi io, in un ambiente (in questo caso una classe) in cui c'è una o più persone (i docenti) che parlano in continuazione (da noi ancora prevale il modello di lezione trasmissiva) di vari argomenti senza che io ci capisca nulla. Credo che in una situazione del genere la motivazione e il desiderio di partecipare si annullino completamente, proprio in una età in cui, invece, il gruppo e il sentirsi parte di una comunità, rappresenta il massimo del benessere. Se è vero che l'educazione non rappresenta solo un processo continuo di miglioramento delle conoscenze e delle abilità, ma anche e soprattutto un mezzo straordinario per produrre lo svilupo personale e per costruire rapporti tra individui, credo che oggi, nel nostro istituto, si debba partire da un'offerta di benessere per tutti. Un benessere che ha origine dalla possibilità di capire e capirsi, iniziando dal linguaggio e dalla comunicazione e che si apre, sicuramente, ad orizzonti più ampi, quali la conoscenza e la stima delle culture e dei valori spirituali delle varie civiltà.
Per ora ho trovato del materiale utile nel sito della rai,
http://www.educational.rai.it/
ma aspetto vostre utleriori comunicazioni e riflessioni in merito

mercoledì 4 novembre 2009

Benissimo!

Sapevo di potere contare su dei colleghi in gamba ma non produttivi fino a questo punto!Complimenti,l'idea di una reciproca collaborazione ,di una apertura al dialogo e al confronto andranno certamente a tutto vantaggio dell'azione didattica e di conseguenza della formazione dei nostri alunni!

Ritengo che il lavorare insieme è un elemento indispensabile della nostra funzione docente.L'azione educativa può risultare tanto più efficace quanto più noi insegnanti abbiamo consapevolezza di questa reciproca interdipendenza e riusciamo a concederci un tempo ed uno spazio per dialogare e considerati gli impegni.. l'idea di un blog è geniale!
L’idea di questo blog mi piace! E’ bello poter condividere le nostre esperienze, comunicare, ascoltare, scambiare opinioni e idee. Ritengo che la nostra sia una professione che richiede un impegno particolare e tanta passione. Non si può pensare di “insegnare”, di educare, di incidere in maniera così profonda nella crescita di un individuo senza passione! La passione di trasmettere il brivido dell’apprendere, la scoperta e il piacere della conoscenza! Per questo è importante non sentirsi “isolati”, ma collegati nel lavorare intensamente, nel costruire esperienze che strutturano contesti di apprendimento, valori di fondo condivisi, modi collaborativi, classi APERTE, contesti di “esperienze sensate”. Dobbiamo sostenerci e credere di poter ottenere qualcosa dal nostro lavoro anche quando tutto ci sembra inutile, quando facciamo fatica ad ottenere anche poco, quando la delusione diventa forte e ci scoraggia, quando alcune realtà distruggono quello che noi abbiamo costruito con pazienza e con cura e ci sembra impossibile ricominciare daccapo, …quando ci sembra che in certi casi non ce la possiamo fare! Dobbiamo crederci e credere in una scuola intesa come “contesto forte”: che accoglie, che rende possibile eventi, che crea le condizioni per fronteggiare la diversa provenienza socioeconomica e sociale degli alunni, che trasmette le regole di convivenza, che stabilisce rapporti con le famiglie, con enti, … per cambiare, per innovare e ripensare il modo di insegnare e di apprendere.
Tutte le cose sono belle in sé,
e più belle ancora diventano
quando l'uomo le apprende.
La conoscenza è vita con le ali.
KAHLIL GIBRAN

Giornata lunga, oggi. Densa di appuntamenti e incontri: famiglie, alunni, gruppi di lavoro, riunione GIO...Ognuno di noi carico di una problematica diversa, voce di un alunno che ha bisogno anche della scuola per diventare se stesso, per raggiungere il pieno sviluppo personale e realizzare tutto il suo potenziale. Mi torna in mente un libro che ho recentemente letto, "Personalizzare l'insegnamento", nella cui prefazione, il prof. Chiosso parla del nuovo welfare, il cui obiettivo principale è quello di aiutare le persone ad aiutare se stesse.

Stasera, a fine giornata, condivido l'invito del professore all'autonomia decisionale (quante scelte oggi sono state effettuate nella nostra scuola!), alla flessibilità organizzativa (quanti atteggiamenti "statici"abbiamo rimosso ultimamente), al superamente della mentalità esecutiva a favore della consapevolezza progettuale (quante idee sono emerse dagli incontri di stasera!!!)...tutto finalizzato alla creazione di un ambiente di apprendimento stimolante, per adulti e alunni, in cui ognuno si senta valorizzato e sollecitato a conquistare e interiorizzare il proprio sapere...

martedì 3 novembre 2009

Da oggi i docenti dell'Istituto Comprensivo di Nocera Terinese hanno un nuovo spazio per incontrarsi.
Il desiderio di un blog tutto nostro, nasce dalla considerazione che, a solo poco più che un mese dall'inizio dell'anno scolastico, non solo ci ritroviamo già tutti piuttosto affannati e stanchi, ma, per di più, non riusciamo neanche a trovare tempi e luoghi per comunicarci le difficoltà, i bisogni, le speranze...
In effetti, spesso ci rincorriamo da un plesso all'altro e, per fortuna solo in qualche raro caso, di alcuni colleghi neppure ricordiamo bene il nome di battesimo!!! Abbiamo veramente bisogno di comunicare tra di noi!!!
Questo spazio ha la presunzione di rappresentare quel luogo dove poter apporre, in piena libertà, le proprie riflessioni della giornata, dove sfogare le proprie amarezze e, magari, trovare risposta ai propri bisogni grazie all'intervento di qualche collega. Vuole essere un luogo dove dare spazio alla propria creatività, spesso soffocata dalla routine quotidiana che ci imponiamo, un luogo dove progettare e comunicare esperienze già vissute. Un luogo vivo, dunque, in cui sentirsi docenti vivi e con voglia di fare e guardare avanti, facendo nostra la bellissima massima di Richard Back:
Imparare significa scoprire quello che già sai.
Fare significa dimostrare che lo sai.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Siamo tutti allievi, praticanti, maestri.