lunedì 30 novembre 2009
riforma Brunetta
giovedì 26 novembre 2009
Dalla teoria...alla pratica
Vi segnalo qualche approfondimento sulla tematica
giovedì 19 novembre 2009
Considerando le difficoltà che si devono affrontare, con gli alunni stranieri si è in genere più indulgenti. Si tratta di un atteggiamento condivisibile, dato che sarebbe un assurdo pedagogico richiedere prestazioni analoghe ai madrelingua italiani. Bisogna fare attenzione però a che esso non si trasformi in un pregiudizio didattico per il quale la condizione di inferiorità comunicativa non è modificabile. Bisogna al contrario puntare a fornire nel più breve tempo possibile tutti gli strumenti linguistici perché l’alunno raggiunga gli obiettivi formativi che lo rendono autonomo sia a scuola sia nella società. Forse per alcuni sarà un obiettivo difficilmente raggiungibile, ma la scuola ha il dovere di perseguirlo con tutti i mezzi a disposizione.
mercoledì 18 novembre 2009
L'effetto sperato
giovedì 12 novembre 2009
Digital Divide
martedì 10 novembre 2009
Life long learning
Domani ricomincerà il corso di formazione "Territori digitali" di Innovascuola. Spero che il nostro blog diventi il luogo per confrontarsi, per esprimere bisogni e aspettative, per condividere anche le "buone pratiche" che emergono dal nostro corso...affinché la nostra diventi veramente uan comunità di pratica!
Intanto, con un pizzico di presunzione, esprimo la mia soddisfazione nel condividere con sempre più colleghi l'esperienza di innovazione didattica che si sta vivendo nel nostro istituto: le LIM (ormai ben nove!) sono finalmente entrate nelle classi e gran parte di noi le utilizza nella didattica quotidiana, magari per ora solo come grande schermo di proiezione su cui sbizzarrirsi con tecniche e colori accattivanti in lezioni per lo più ancora trasmissive, ma tutti certamente proiettati verso un uso più creativo che ci permetta di integrare tutti i mezzi e linguaggi che oggi abbiamo a disposizione. Il fatto di entrare in classe, accendere e calibrare, attendere che la lavagna si illumini per potervi scrivere o proiettare è il primo passo perché essa diventi un "oggetto trasparente", abituale come lo sono stati per tanto tempo il gesso e la tavola di ardesia. Credo che sia solo questione di tempo e la LIM diverrà, come dice Daniele barca, "un punto d’incontro, (...) una via comoda per incontrare la cultura digitale giovanile, sia perché in classe permette allo studente di riconoscere simboli, modalità ed “estetica” del mondo che quotidianamente lo circonda; sia perché il docente, dal punto di vista del linguaggio multimediale, può scendere sullo stesso terreno dello studente, facilitando il superamento di quella separazione generazionale che prende il nome di digital disconnect".
Aspetto vostri commenti sul video che, provocatoriamente, allego
Risorse per la LIM
Segnalo di seguito qualche sito utile per approfondire la conoscenza e l’utilizzo della LIM.
http://www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/lim/lim.html
Canale tematico del MIUR interamente dedicato alla LIM. Ideale per l’autoformazione dei docenti.
http://scuoladigitale.cefriel.it/LIM-e-Didattica
Sezione dell’Ufficio Scolastico Lombardia con esperienze e materiali scaricabili per LIM
http://www.indire.it/scuola-digitale/lavagna/
Sito Indire con video, articoli e casi di studio che documentano esperienze didattiche con la LIM
http://www.racine.ra.it/icbagnacavallo/Progetto_LIM_Lavagna_Interattiva_Multimediale.html
Sito Istituto Comprensivo Bagnocavallo (Ravenna) con link di esempi di attività didattiche
http://www.interwritelearning.com/support/wstutorials.html#vids
dal sito ufficiale Interwrite i video-tutorials online per conoscere e utilizzare le nostre LIM
http://www.interwritelearning.com/support/videotutorials.html
dallo stesso sito Interwrite altri materiali formativi per conoscere e utilizzare meglio le nostre LIM
domenica 8 novembre 2009
Giorno della Libertà
Alcuni appunti per la didattica della Shoah
1 - Evitare la rappresentazione realistica dell’orrore. Utilizzare invece le rappresentazioni mediate, offerte da monumenti, musei, testi letterari, opere d’arte.
2 - Evitare resoconti troppo analitici e raccapriccianti.
3 - Evitare quindi anche il racconto di eventi, che possano essere troppo persecutori.
4 - Adeguare le proposte alle possibilità di comprensione e di empatia degli allievi, che sono variabili in funzione dell’età e della maturità psicologica.
5 - Favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora: in questo ambito possono darsi dei processi di identificazione e a questo scopo si possono usare le storie delle vicende di bambini (quali quelle raccontate da Lia Levi) o di ragazzi, per quegli aspetti meno angosciosi e più comprensibili: ad esempio, il dover celare la propria identità, il dover trovare un rifugio per nascondersi, l’essere costretti a lasciare la propria casa e affrontare delle fughe un po’ avventurose.
6 - Far vivere in modo reale qualche aspetto della discriminazione: quella che è sempre in agguato in qualsiasi gruppo nei confronti dei diversi o in generale del gruppo estraneo, ed ha luogo facilmente anche nei gruppi di bambini piccoli, oltreché di ragazzi.
Va anche ricordato che c’è stato qualcuno che si può avvantaggiare (economicamente o socialmente: v.esclusione dalle scuole, dalle università, dagli uffici pubblici) della discriminazione contro gli ebrei o altri diversi.
7 - Collegare questa esperienza alle discriminazioni di allora e di adesso, nei confronti degli ebrei, ma anche degli altri, attuali "diversi".
8 - Ricordarsi che tutti i cattolici nel nostro paese, bambini e adulti, ricevono una prima informazione (già molto distorta) sugli ebrei come popolo antico, attraverso le vicende della vita e soprattutto della morte di Gesù: questa è stata (per secoli) la base di quell’antigiudaismo cristiano bimillenario, magistralmente ricostruito e condannato da Jules Isaac e da noi narrato assai bene da Cesare Mannucci (libro molto utile per qualsiasi insegnante italiano).
9 - Consentire ai bambini e ai ragazzi (di qualsiasi età) di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi sulle cose (per molti versi incredibili) che sono loro raccontate. A partire dalle loro domande farli discutere tra loro quanto più liberamente possibile. Va ricordato che su questa tematica, possono entrare in gioco pregiudizi, a volte trasmessi direttamente o inconsapevolmente dal linguaggio (si pensi alla connotazione negativa del termine ‘ebreo’ o ‘giudeo’, erratamente associato a Giuda Iscariota o "rabbino", così come è usato negli stadi italiani).
10 - Far riflettere i bambini e in modo particolare i ragazzi più grandi sulla funzione della memoria, che è in parte individuale (basta fare una piccola esercitazione su un ricordo personale, magari dell’estate precedente), in parte famigliare o del gruppo –classe, ma in parte anche collettiva e pubblica: questo del resto è uno dei significati di questa giornata che non a caso si chiama "della memoria": come ricordo collettivo del fattore unificante della Repubblica Italiana e della più vasta Europa libera, che sono nate dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, e quindi dal rifiuto di ogni discriminazione, di tipo razziale o etnico. Alla memoria collettiva servono i luoghi (i ghetti, i campi di sterminio, ad esempio), i monumenti, le opere d’arte, i musei.
11 - Collegare l’antisemitismo al razzismo, che allora venne alimentato (in Italia) dalle vicende della guerra d’Etiopia: si veda la mostra e il volume su "La menzogna della razza". Può essere efficace citare la frase di Einstein, che a chi gli chiedeva qual era la sua razza, rispondeva : "razza umana". Ai ragazzi più grandi può essere offerta anche una storia culturale essenziale del razzismo e dell’antisemitismo, nei loro sviluppi più recenti in Francia, in Germania, e in Europa in genere.
12 - E’ essenziale che gli insegnanti -qualunque sia l’età dei bambini - dedichino a questa tematica (quando l’hanno già definita tra loro) un incontro con i genitori dei loro allievi, per informarli del loro programma e per coinvolgerli, laddove sia possibile: possono esserci ancora dei nonni che sono in grado di portare delle testimonianze significative, attraverso i loro ricordi. Ma possono esserci anche posizioni contrarie e presenza di pregiudizi: è bene essere preparati, facendo riferimento alla legge dello Stato, che ha istituito la giornata dalla memoria, approvata dal Parlamento italiano nel 1999 all’unanimità.
Professoressa Clotilde Pontecorvo, Università "La Sapienza"
Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione
Altro materiale utile sulla didattica della Shoah è reperibile sul sito www.ucei.it, dove è possibile anche scaricare il Bando di concorso "I giovani ricordano la Shoah", Anno Scolastico 2009/2010.
In biblioteca abbiamo anche il libro-testimonianza di Elisa Springer.
Nell'educazione un tesoro
Dalla Confererenza OCSE le linee guida per l'apprendimento collaborativo, grazie alle TIC, come valorizzazione dei molteplici talenti personali
sabato 7 novembre 2009
"Viviamo in un presente senza memoria,dove i giovani chiudono i loro orizzonti all'oggi......La memoria del passato permette loro di avere coscienza di ciò che siamo stati e di guardare con occhi diversi alla realtà per potere progettare il futuro in modo cosciente e responsabile.Ciò presuppone naturalmente la consapevolezza del valore della memoria,cioè per una civiltà la coscienza del valore di tramandare il proprio passato e ,in ultima analisi,della testimonianza.Il riferimento non è ad una memoria come luogo passivo del ricordo,ma come luogo attivo dell'impegno a non dimenticare,a vigilare sulla tutela della dignità e dei diritti che devono essere garantiti ad ogni essere umano in ogni posto del mondo.La SHOAH dovrebbe essere studiata perchè ha messo in discussione i fondaemnti della civiltà;essa aiuta gli alunni a riflettere sugli usi e abusi del potere,sui mali e le responsabilità degli individui."(cfr.COME INSEGNARE L'OLOCAUSTO A SCUOLA).
L'incontro con un testimone è un incontro privilegiato ma solo se adeguatamente preparato da un lavoro più completo e anche dalla possibiltà di interazione alunni - testimone.
Risorse in rete
http://www.medita.rai.it/progetto.aspx
pensando alla giornata della memoria...
http://www.deportati.it/per_docenti/default.html
venerdì 6 novembre 2009
benessere...anche per i "non umani"
Software didattico per stranieri
http://www.iprase.tn.it/old/ABC/Abcmenu.html
con giochi interattivi utilissimi sin dai primi giorni di inserimento
http://webs.racocatala.cat/llengua/it/index.html
attività relative al lessico e alla grammatica.
giovedì 5 novembre 2009
Benessere a scuola...per tutti
ma aspetto vostre utleriori comunicazioni e riflessioni in merito
mercoledì 4 novembre 2009
Sapevo di potere contare su dei colleghi in gamba ma non produttivi fino a questo punto!Complimenti,l'idea di una reciproca collaborazione ,di una apertura al dialogo e al confronto andranno certamente a tutto vantaggio dell'azione didattica e di conseguenza della formazione dei nostri alunni!
Ritengo che il lavorare insieme è un elemento indispensabile della nostra funzione docente.L'azione educativa può risultare tanto più efficace quanto più noi insegnanti abbiamo consapevolezza di questa reciproca interdipendenza e riusciamo a concederci un tempo ed uno spazio per dialogare e considerati gli impegni.. l'idea di un blog è geniale!
martedì 3 novembre 2009
Fare significa dimostrare che lo sai.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Siamo tutti allievi, praticanti, maestri.